Super 8: non bastava forse E.T.?



Se si può essere scettici sull'esistenza reale degli extra-terrestri, non possiamo però non essere sicuri di un fatto:  è stato Steven Spielberg a crearli per il cinema! Film ormai storici, come Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) e soprattutto E.T.- L'extra-terrestre (1982), hanno cambiato il modo di concepire il cinema di fantascienza, non solo grazie all'aumento ed il miglioramento degli effetti speciali, ma soprattutto in seguito al radicale cambiamento nello stile narrativo. Al centro di queste pellicole, E.T. su tutte, non ci sono più scienziati che affrontano alieni malvagi e con mire di conquista nei confronti della Terra. I protagonisti diventano i ragazzi, poco più che bambini, che al contrario degli adulti, rigidi mentalmente e pieni di pregiudizi, incontrano e stringono amicizia con degli alieni buoni, innocenti e docili. L'atmosfera fiabesca, magica e pura di film come E.T., ma anche A.I, resta irripetibile, e adesso, dopo l'uscita di Super 8, si potrebbe dire anche inimitabile. J.J. Abrams, regista del film e creatore della serie televisiva Lost, come gran parte della sua generazione, si è ''nutrito'' dei film di Spielberg, li ha amati e ne ha compreso lo stile, le soluzioni narrative e i personaggi. Così nasce Super 8, che per giunta viene prodotto dal principale ispiratore di Abrams, e, dopo questo film, più che mai mentore e maestro: come non detto, non è altro che Steven Spielberg!
Super 8 era stato già mastodonticamente pubblicizzato, addirittura in un teaser contemporaneamente all'uscita di Iron Man 2 nel 2010; il film di Abrams viene considerato unanimemente da molti recensori un capolavoro, quasi un ''classico'', ancor prima di uscire nelle sale, nella giornata del 9/09/2011. Non essendo immune alle campagne pubblicitarie di forte impatto, sono andato a vedere il film per pura curiosità, e in verità, non molto attratto dalla famosissima firma di J.J. Abrams, perchè (mea culpa forse!) non avrò visto più di 2 o 3 puntate della celeberrima Lost (anche se avevo già visto all'opera questo regista in Mission Impossible III) . Piuttosto, ero attratto dal desiderio di vedere un film di fantascienza così osannato e pubblicizzato, e aver modo di poter condividere o smentire giudizi così entusiastici. Dopo i titoli di coda ( è d'obbligo non lasciare la sala in questa occasione per capire interamente la pellicola), già credevo di avere un'idea abbastanza chiara per cominciare una recensione del film.
Ebbene, se questo film ha qualcosa di ''classico'', sicuramente si tratta dell'impianto narrativo spilberghiano. Ora, dando per scontato che lo stile di Spielberg è assolutamente geniale e unico nel suo genere, bisogna stabilire se questa pesante influenza del regista di Indiana Jones, abbia inciso positivamente o meno sulla pellicola di Abrams. Risulta necessario a questo punto un breve riassunto della trama. La vicenda si svolge in una cittadina del West Virginia, nel 1979. Joe, figlio tredicennne del vice - sceriffo della cittadina, perde sua madre in seguito ad un incidente sul lavoro. Il ragazzo è un appassionato di trucco cinematografico, infatti sta partecipando alle riprese di un film amatoriale di genere horror per un concorso locale, insieme ad altri suoi amici coetanei, fra cui l'aspirante regista Charles e una ragazzina di nome Alice, ingaggiata dal gruppo di ragazzi come attrice protagonista della loro pellicola horror. Il film che i ragazzi stanno realizzando è girato con una pellicola 8 mm; da questo particolare proviene il titolo del film. Una sera, mentre i ragazzi stanno girando una scena vicino alla ferrovia, un treno viene deragliato dopo un surreale impatto con una automobile in cui si trova un insegnante dei ragazzi, che rimane misteriosamente in vita dopo l'impatto. Anche i membri della giovane ''troupe'' riescono a salvarsi in seguito al gigantesco disastro. Tutto l'incidente viene ripreso dalla cinepresa abbandonata dai ragazzi. Dopo l'incidente, comincia a circolare per le strade della città una creatura misteriosa, di origine extra-terrestre, il cui unico scopo è ricostruire la sua astronave per lasciare la Terra. 
L'opera di J.J. Abrams, a parer mio, può essere considerata complessivamente quasi discreta. Il film soffre della quasi assoluta mancanza di originalità a livello di sceneggiatura, in particolar modo nella seconda parte della pellicola. La venuta dell'extra-terrestre in una cittadina di provincia, la caccia spietata verso quest'ultimo da parte delle autorità, il contatto speciale con i bambini: tutto sembra rimandare fin troppo ai primi film di Spielberg, senza peraltro aggiungere molto alle analogie fin troppo evidenti. Bisogna dire che la prima parte del film sembra preludere ad eventi straordinari e sorprendenti; infatti, la prima metà del film è costruita quasi perfettamente, con una lunga ''attesa'' che permette di conoscere bene i personaggi prima dell'incidente che stravolgerà tutto. Purtroppo, dopo questo buon inizio, il film scade nella più assoluta banalità, nella tragicomica rivisitazione dei classici film sugli extra-terrestri, in cui tutto risulta ''già visto'', senza alcuna novità rispetto al passato, di cui riproduce gli schemi per rimediare alla totale mancanza di nuove idee rispetto ad un E.T. o Incontri ravvicinati del terzo tipo. Anche i temi del film risultano pressappoco identici ai film di Spielberg: l'esaltazione dell' età infantile; il rapporto padre-figlio; il passaggio all'età adolescenziale; l'incontro-scontro con il ''diverso'', l'estraneo. Temi già ampiamente trattati ed esplorati, se vengono ripresi, meritano almeno un diverso modo di essere presentati, piuttosto che una totale, identica riproposizione dello stile di chi li ha trattati precedentemente, cioè Spielberg in questo caso. Naturalmente ci sono anche delle note di merito per Super 8. Le interpretazioni dei giovanissimi attori, in particolare quella di Elle Fanning, sorella dell'altro prodigio Dakota, sono eccellenti. Inoltre, il tema della passione per il cinema, unico spunto originale, è presentato in maniera ottima: le varie scene in cui i ragazzi realizzano le riprese del loro film horror e la visione di questa stessa pellicola durante i titoli di coda sono assolutamente buone trovate. Inutile dirlo, ci sono ottimi effetti speciali.
Concludendo, a parer mio, non si può certo dire che il film di Abrams possa essere considerato un ''classico'' o un capolavoro che cambierà il cinema di fantascienza. Piuttosto, Super 8 si può sicuramente ritenere un discreto film di intrattenimento per ragazzi e per famiglie, pieno di molti stereotipi del genere, ma in compenso, con poche pretese.


di Andrea Raciti




VOTO: ** 1/2


Regia: J.J. Abrams
Sceneggiatura: J.J. Abrams
Produzione: Steven Spielberg, J.J. Abrams, Bryan Burk
Interpreti principali: Joel Courtney, Elle Fanning, Kyle Chandler, Noah Emmerich, Ron Dainard
Genere: Fantascienza
Anno: 2011











   

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2 commenti:

Il Bollalmanacco di Cinema ha detto...

Sono andata al cinema con un sacco di aspettative, sono uscita con la voglia di riguardarmi E.T. e I Goonies.
Super 8 è tecnicamente ineccepibile, gli attori sono meravigliosi, ma quel fondo di freddezza e mancanza di una reale innocenza non me l'ha fatto godere come avrei dovuto e voluto, quindi concordo abbastanza con la tua recensione, anche se al film do 3 e mezzo.

Daniele greco ha detto...

Purtroppo i limiti di J.J. Abrams li conosciamo, tanto abile nel creare la "giusta atmosfera" nella parte iniziale, tanto superficiale nel chiudere il cerchio nella seconda parte, e lo dice uno, che con Lost c'ha perso mesi di vita!

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