''2001: Odissea nello Spazio'': parabola dell'uomo in immagini
























Alla fine della recensione su Stanley Kubrick, affermai che il più presto possibile, mi sarei cimentato con immenso piacere nel recensire le opere del grande regista; dunque, risulta un dovere cominciare dall' opus maximum di Kubrick, ossia 2001: Odissea nello spazio. Il film è tratto da un racconto di Arthur C. Clarke, che dopo aver collaborato alla sceneggiatura del film con Kubrick, scrisse un romanzo dall'omonimo titolo.
Innanzitutto, 2001 rappresenta indubbiamente l'apice della carriera di Kubrick, che, con questo film, rivoluzionò il genere fantascientifico, portandolo alla sua completa maturazione. Fin dall'uscita nelle sale nel 1968, 2001 divenne subito un opera idolatrata, oggetto di studio, da parte di futuri registi di film di fantascienza e fantasy, del calibro di S. Spielberg e G. Lucas: senza 2001 non sarebbero nati altri grandi capolavori come ''E.T''o ''A.I.'', nè tanto meno ''Star Wars''. Naturalmente, i successori di Kubrick furono ispirati maggiormente da ciò che immediatamente poteva meravigliare lo spettatore dell'epoca: gli effetti speciali. Ad esempio, per la prima volta, in anticipo di un anno sulla missione Apollo 11 di Neil Armstrong, veniva portata sullo schermo una rappresentazione verosimile della Luna; inoltre, venne rappresentata anche l'immagine della Terra osservata dallo spazio(anche questa non ancora effettuata nella realtà). Tutto ciò che ancora non era realmente stato scoperto, nel film veniva ricostruito partendo dalle conoscenze scientifiche possedute fino ad allora; quindi, oltre alla giusta e doverosa dose di fantasia, come afferma  G. Lucas, in 2001 ''tutto è scientificamente esatto e immaginato partendo dal possibile''. Anche le meravigliose sequenze del viaggio dell'astronave da trasporto dalla Terra alla stazione lunare di Clavius(accompagnate dalla splendida sinfonia ''Sul bel Danubio blu'' di Strauss), e quelle dell'astronave Discovery, contribuirono alla premiazione del film con l'Oscar per gli effetti speciali. Ma, per trattare di un film come 2001, risulta evidente inserire il discorso sulla rivoluzione negli effetti speciali e nel genere fantascientifico in una riflessione più ampia. Infatti, 2001 rappresenta  una delle pietre miliari dell'intera storia del cinema, per cui, limitare la trattazione al solo aspetto della fantascienza, sarebbe riduttivo per un'opera che trascende ogni genere cinematografico. Kubrick, traspose in 2001 la sua riflessione riguardo tematiche universali attraverso pure suggestioni visive; difatti, una caratteristica importante del film, è data dal fatto che ciò viene che comunicato allo spettatore, è offerto dalle sole immagini, mentre i dialoghi costituiscono appena 20 minuti della pellicola su 140 complessivi.
La trama del film, può essere sicuramente descritta come un conto alla rovescia nella storia dell'umanità; dall'inizio della Nostra vicenda su questa Terra da ominidi australopitechi, per passare ad una fase in cui l'umanità vive in un futuro tecnologico nell'anno 2001, per poi giungere all'ultima fase, in cui l'uomo supererà se stesso e la sua stessa morte, affinchè possa avere inizio la nascita di una nuova umanità.All'inizio del film, seguiamo le vicende di un gruppo di australopitechi, che, risvegliatisi all'alba di un nuovo giorno, vengono attratti da un misterioso monolito nero, che sembra accendere negli ominidi il lume dell'intelligenza. Infatti, gli ominidi di questo gruppo, arriveranno a comprendere che grazie all'uso di oggetti esterni(come le ossa di animali morti), usati come prolungamenti delle braccia, potranno sopraffare i loro nemici. Il gruppo armato di ossi avrà la meglio su un altro gruppo che ne è sprovvisto, durante uno scontro per il possesso di una pozza d'acqua. Improvvisamente, mentre l'osso lanciato verso il cielo da uno degli ominidi gira su se stesso, la scena muta del tutto, e, con un balzo temporale di milioni di anni, si assiste alla visione dello spazio colonizzato dall'uomo nell'anno 2001. In questo contesto, il dottor Floyd viene mandato dal governo U.S.A. sulla base lunare di Clavius, per informarsi sulla scoperta, nel sottosuolo del satellite, di un monolito nero( lo stesso ritrovato dagli ominidi milioni di anni prima), che proverebbe l'esistenza di una forma di vita aliena. Il dottor Floyd e gli altri scienziati rilevano che il monolito emette un fortissimo segnale radio verso il pianeta Giove, e pertanto, viene deciso di mandare un'astronave in missione verso il pianeta. Ed ecco che, 18 mesi dopo, l'astronave Discovery al comando dell'astronauta David Bowman, seguito da Frank Poole e altri tre uomini ibernati, parte per il viaggio spaziale. La Discovery è governata e controllata da un' intelligenza artificiale, il super-computer HAL 9000, programmato per essere ''a prova di errore'' e assolutamente ''infallibile'', come egli stesso ribadisce più volte; inoltre, HAL è l'unico ''membro'' dell'equipaggio ad essere a conoscenza dello scopo della missione. Ma, a seguito di un errore di HAL nel credere che ci sia un guasto nel dispositivo per le comunicazioni, Bowman e Poole prenderanno segretamente la decisione di disattivare HAL. In realtà, HAL aveva decifrato dal movimento delle labbra ciò che i due uomini si erano detti, e uccide Frank strappandogli il tubo dell'ossigeno. Dopo aver provocato la morte degli altri tre astronauti ibernati, HAL tenterà di far morire anche David lasciandolo fuori dalla nave. David riuscirà a rientrare nella nave e disattiverà HAL; appena il computer viene disattivato, si materializza un video-messaggio del dottor Floyd, che spiega qual è la scopo della missione. Così, Bowman intraprende un viaggio nello spazio che lo porterà verso Giove e ''oltre l'infinito''. Dopo un viaggio quasi allucinante, Bowman si ritrova anziano in una stanza dall' aspetto settecentesco al di fuori del tempo e dello spazio, in cui in ogni momento che passa diventa sempre più vecchio, fino al punto in cui si ritrova a letto, in punto di morte, davanti al monolito nero. Il film si chiude con l'immagine di Bowman rinato sotto forma di ''bambino delle stelle'', Starchild, che in un attimo ritorna di fronte al pianeta Terra. 2001 è forse il film più enigmatico del XX secolo, aperto a diverse teorie  riguardo al suo significato filosofico profondo; Kubrick stesso volle mantenere quest'aura di mistero intorno al capolavoro. Resta molto accreditata la tesi secondo la quale, Kubrick volle trasporre in immagini la teoria del super-uomo di Nietzsche. Il monolito pertanto, sarebbe una metafora dei momenti di passaggio da uno stadio evolutivo all'altro attraversati dall'uomo. Dalla scimmia dell'inizio del film, all'uomo, fino a giungere al super-uomo, che dovrebbe essere portatore di nuovi valori per la rinascita dell'umanità; non per niente, Bowman rinasce sotto forma di bambino, che indica la purezza del super-uomo, libero da tutte le conoscenze, le idee, e i valori della vecchia umanità, che da questi verrà rifondata. Questa tesi rimane accreditata anche per un altro dato: il motivo principale della colonna sonora del film è la sinfonia di Strauss ''Così parlò Zarathustra'', che è anche il titolo dell'opera in cui Nietzsche espone la tesi del super-uomo. Naturalmente, il capolavoro rimane tale perchè aperto a diverse ipotesi e teorie, quindi non si pongono limiti riguardo alle riflessioni su 2001. Risulta evidente che uno dei temi importanti del film è quello dell'intelligenza artificiale: infatti,  HAL vuole sopravvivere solo per arrivare allo scopo per cui è stato programmato, oppure segue, come se avesse un'anima, il suo istinto di sopravvivenza? Al giorno d'oggi i computer non sono arrivati ai livelli immaginati in 2001, ma da anticipatore qual era, Kubrick aprì una riflessione che avrebbe creato un genere: ''A.I.'' di Spielberg e ''Matrix'' dei fratelli Wachowski sono i successori più meritevoli.  Recentemente, è stata ritrovata una copia del film con i 17 minuti eliminati nel montaggio: sarà interessante per gli appassionati vedere il capolavoro nella sua versione originaria. Bisogna soddisfare le curiosità, ma resta il fatto che il film così com'è resta un'opera completa di per sè, che non necessita di aggiunte o di un sequel( che all'epoca purtroppo ci fu). Il mistero di 2001: Odissea nello spazio vive ancora, così come la sua leggenda, e così, anche la grande lezione di cinema offerta da un grande maestro qual era Kubrick.




di Andrea Raciti

VOTO: *****




Regia: Stanley Kubrick
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Arthur C. Clarke
Produttore: Stanley Kubrick
Interpreti principali: Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester
Premi: Oscar per i migliori effetti speciali
Genere: Fantascienza
Anno: 1968

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