Classifica delle 10 migliori saghe nella storia del cinema secondo ''THE FINAL CIAK!''





La Classifica:


1. Star Wars
2. Il Padrino
3. Il Signore degli Anelli
4. ''Trilogia del dollaro'' di Sergio Leone 
5. Matrix
6. Indiana Jones
7. Amici Miei
8. Batman ( Batman Begins, The Dark Knight)
9. Alien
10. Pirati dei Caraibi

di Andrea Raciti












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Il Grande Lebowski: epopea degli sfigati









Cos'è che rende geniali registi-sceneggiatori come i fratelli Coen? Perchè, dopo più di 20 anni di onorata carriera nel mondo del cinema, non sono ancora passati di moda, continuando a creare opere indipendenti dai nuovi canoni di Hollywood, e, al contempo,  riscuotono successo di pubblico e critica? La risposta ad entrambe le domande è semplice: i due fratelli di origine ebrea hanno sempre spaziato tra i vari generi cinematografici, dalla     commedia di Fratello dove sei? e A serious man , al thriller Non è un paese per   vecchi, al western Il Grinta, ma hanno sempre mantenuto il loro stile unico, quel ''tocco'' speciale''  che rende immediatamente riconoscibile l'impronta degli autori.  Il grande Lebowski(1998) può essere considerato una sorta di compendio delle caratteristiche dello stile dei Coen, e pertanto  occupa sicuramente un posto di riguardo nella ricca filmografia dei due registi. In questa commedia ambientata nella Los Angeles dei primi anni '90, i Coen riuscirono a rappresentare uno spaccato della società americana, quella dei disoccupati, pigri, sbandati e sfigati,   vecchi hippies come il Drugo o ex-veterani del Vietnam come il pazzoide e simpaticissimo  Walter
Sicuramente, la scelta dei due protagonisti appartenenti a due categorie contrapposte nel periodo che va dalla fine dei '60 alla metà dei '70 non è casuale, ed è anche piuttosto bizzarra; il fatto che questi due singolari personaggi siano migliori amici rafforza la stranezza.
Entrambi i personaggi rappresentano il fallimento palese di due culture differenti presenti in America nel periodo della guerra del Vietnam( 1965-75) : quella hippie dei cosiddetti ''figli dei fiori'', e quella militarista e interventista favorita da politici e media  americani in quegli anni. Ed ecco che 20 anni dopo questi fatti, l'hippie Jeffrey Lebowski detto ''il Drugo'' e l'ex- soldato Walter Sobchak, sono amici per la pelle e uniti nella loro grande passione, quasi una religione, il bowling. Tutto il loro universo è concentrato nel bowling del loro quartiere: tutti gli sfigati, i disadattati e i pigri come il Drugo, sono  dei re in quel luogo incontaminato dal  degrado morale, mascherato dal benessere, della cosiddetta società benestante del mondo esterno.
Durante il film, l'alternarsi di guai e disavventure che capitano ai due protagonisti, sono provocati da equivoci e incontri strani che sconvolgono continuamente il corso degli eventi. Il Drugo, interpretato da un ottimo Jeff Bridges, hippie disoccupato di mezza età, che trascorre la vita fra partite di bowling con gli amici Walter e Donnie, qualche canna e molta vodka white russian, viene perseguitato a causa dell'omonimia con un miliardario, la cui moglie ha lasciato debiti con un noto pornografo. Da questa premessa, si dipartono una serie di avventure, alcune veramente memorabili: la scena in cui Walter minaccia con una pistola puntata alla testa un poveraccio che secondo lui aveva varcato la linea che delimita la zona in cui si può tirare la palla da bowling; la scena del musical immaginato dal Drugo, che sogna dopo essere stato drogato dal pornografo; e anche la scena in cui Drugo e Walter vanno a spargere le ceneri del loro amico Donnie nel Pacifico, ceneri che invece di andare verso il mare, ritornano in faccia ai due amici a causa del vento. Durante la lunga concatenazione di avventure, si assiste alla rappresentazione di una vera e propria galleria di personaggi bizzarri e strani, dall'assistente del vecchio Lebowski, alla figlia ninfomane e libertina di quest'ultimo, fino al giocatore di bowling ex-pedofilo Quintana, che si crede un dio. In mezzo a questa bolgia, il Drugo e Walter, rappresentano, paradossalmente, gli unici che hanno dei valori e che cercano di fare la cosa giusta, nonostante rappresentino una categoria che viene considerata inutile dalla società benestante. L'etica comportamentale del Drugo consiste semplicemente nel ''prenderla come viene'', e comunque nel cercare di non nuocere a nessuno, mentre Walter è ossessionato dal rispetto delle regole a tutti i costi e dai valori della guerra del Vietnam. Ciò che si trova all'esterno del loro microcosmo è pieno di ricchi bugiardi e ipocriti, tutori della legge estremisti e pornografi usurai. Gli sfigati e gli emarginati di questo film, sono i veri trionfatori in questa rappresentazione grottesca e iperbolica ( ma non sempre) della realtà. Il tocco speciale dei Coen,  l'ironia appunto, non ha solo lo scopo di fare la parodia di certi modi di essere, ma anche di trovare una morale e, soprattutto ne Il grande Lebowski, una speranza: l'amicizia. In questo film essa è fondamentale, rappresenta veramente una  prospettiva positiva in questo  mondo  disordinato dominato dalla violenza e dal caso.
L'interpretazione degli attori è superlativa: il già citato Jeff Bridges, riesce a rendere perfettamente l'immagine del pigro e scansafatiche Drugo; Philippe Hoffman nel ruolo  di Brandt, l'assistente del magnate, dà un'interpretazione memorabile di questo personaggio servile e simulatore. Ma naturalmente, il migliore attore del film è John Goodman, veramente straordinario nel ruolo di Walter, personaggio che interpreta con una grinta e una carica emotiva e, soprattutto, ironica straordinaria. A 13 anni dalla sua uscita, Il grande Lebowski è diventato un vero e proprio film cult, caro a legioni di fan soprattutto in America, dove si tengono delle feste in onore del film, e dove, da qualche anno a questa parte, è stata addirittura fondata una sorta di religione che conta migliaia di adepti che seguono la filosofia e lo stile di vita del Drugo, chiamata appunto Dudeismo, nome ispirato al nome originale in inglese del Drugo: the Dude.




di Andrea Raciti




VOTO: ****



Regia: Joel Coen
Sceneggiatura: Joel e Ethan Coen
Produttore: Ethan Coen
Interpreti principali: Jeff Bridges, John Goodman, Steve Buscemi, Julianne Moore
Genere: Commedia
Anno: 1997











































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