Classifica dei 10 migliori registi italiani della storia secondo ''THE FINAL CIAK!''






























In questa specifica classifica, viene indicato fra parentesi accanto a ciascun nominativo il film migliore di ciascun regista secondo il blog. 




La Classifica:


1. Federico Fellini ( La Dolce Vita)
2. Vittorio De Sica ( Ladri di Biciclette)
3. Sergio Leone ( C'era una volta in America)
4. Mario Monicelli ( I Soliti Ignoti) 
5. P.P. Pasolini ( Accattone)
6. Roberto Rossellini ( Roma Città Aperta)
7. Dino Risi ( Il Sorpasso)
8. Pietro Germi ( Divorzio all'Italiana)
9. Luchino Visconti ( Il Gattopardo)
10. Giuseppe Tornatore ( Nuovo Cinema Paradiso)


di Andrea Raciti







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Classifica delle 10 migliori saghe nella storia del cinema secondo ''THE FINAL CIAK!''





La Classifica:


1. Star Wars
2. Il Padrino
3. Il Signore degli Anelli
4. ''Trilogia del dollaro'' di Sergio Leone 
5. Matrix
6. Indiana Jones
7. Amici Miei
8. Batman ( Batman Begins, The Dark Knight)
9. Alien
10. Pirati dei Caraibi

di Andrea Raciti












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Il Grande Lebowski: epopea degli sfigati









Cos'è che rende geniali registi-sceneggiatori come i fratelli Coen? Perchè, dopo più di 20 anni di onorata carriera nel mondo del cinema, non sono ancora passati di moda, continuando a creare opere indipendenti dai nuovi canoni di Hollywood, e, al contempo,  riscuotono successo di pubblico e critica? La risposta ad entrambe le domande è semplice: i due fratelli di origine ebrea hanno sempre spaziato tra i vari generi cinematografici, dalla     commedia di Fratello dove sei? e A serious man , al thriller Non è un paese per   vecchi, al western Il Grinta, ma hanno sempre mantenuto il loro stile unico, quel ''tocco'' speciale''  che rende immediatamente riconoscibile l'impronta degli autori.  Il grande Lebowski(1998) può essere considerato una sorta di compendio delle caratteristiche dello stile dei Coen, e pertanto  occupa sicuramente un posto di riguardo nella ricca filmografia dei due registi. In questa commedia ambientata nella Los Angeles dei primi anni '90, i Coen riuscirono a rappresentare uno spaccato della società americana, quella dei disoccupati, pigri, sbandati e sfigati,   vecchi hippies come il Drugo o ex-veterani del Vietnam come il pazzoide e simpaticissimo  Walter
Sicuramente, la scelta dei due protagonisti appartenenti a due categorie contrapposte nel periodo che va dalla fine dei '60 alla metà dei '70 non è casuale, ed è anche piuttosto bizzarra; il fatto che questi due singolari personaggi siano migliori amici rafforza la stranezza.
Entrambi i personaggi rappresentano il fallimento palese di due culture differenti presenti in America nel periodo della guerra del Vietnam( 1965-75) : quella hippie dei cosiddetti ''figli dei fiori'', e quella militarista e interventista favorita da politici e media  americani in quegli anni. Ed ecco che 20 anni dopo questi fatti, l'hippie Jeffrey Lebowski detto ''il Drugo'' e l'ex- soldato Walter Sobchak, sono amici per la pelle e uniti nella loro grande passione, quasi una religione, il bowling. Tutto il loro universo è concentrato nel bowling del loro quartiere: tutti gli sfigati, i disadattati e i pigri come il Drugo, sono  dei re in quel luogo incontaminato dal  degrado morale, mascherato dal benessere, della cosiddetta società benestante del mondo esterno.
Durante il film, l'alternarsi di guai e disavventure che capitano ai due protagonisti, sono provocati da equivoci e incontri strani che sconvolgono continuamente il corso degli eventi. Il Drugo, interpretato da un ottimo Jeff Bridges, hippie disoccupato di mezza età, che trascorre la vita fra partite di bowling con gli amici Walter e Donnie, qualche canna e molta vodka white russian, viene perseguitato a causa dell'omonimia con un miliardario, la cui moglie ha lasciato debiti con un noto pornografo. Da questa premessa, si dipartono una serie di avventure, alcune veramente memorabili: la scena in cui Walter minaccia con una pistola puntata alla testa un poveraccio che secondo lui aveva varcato la linea che delimita la zona in cui si può tirare la palla da bowling; la scena del musical immaginato dal Drugo, che sogna dopo essere stato drogato dal pornografo; e anche la scena in cui Drugo e Walter vanno a spargere le ceneri del loro amico Donnie nel Pacifico, ceneri che invece di andare verso il mare, ritornano in faccia ai due amici a causa del vento. Durante la lunga concatenazione di avventure, si assiste alla rappresentazione di una vera e propria galleria di personaggi bizzarri e strani, dall'assistente del vecchio Lebowski, alla figlia ninfomane e libertina di quest'ultimo, fino al giocatore di bowling ex-pedofilo Quintana, che si crede un dio. In mezzo a questa bolgia, il Drugo e Walter, rappresentano, paradossalmente, gli unici che hanno dei valori e che cercano di fare la cosa giusta, nonostante rappresentino una categoria che viene considerata inutile dalla società benestante. L'etica comportamentale del Drugo consiste semplicemente nel ''prenderla come viene'', e comunque nel cercare di non nuocere a nessuno, mentre Walter è ossessionato dal rispetto delle regole a tutti i costi e dai valori della guerra del Vietnam. Ciò che si trova all'esterno del loro microcosmo è pieno di ricchi bugiardi e ipocriti, tutori della legge estremisti e pornografi usurai. Gli sfigati e gli emarginati di questo film, sono i veri trionfatori in questa rappresentazione grottesca e iperbolica ( ma non sempre) della realtà. Il tocco speciale dei Coen,  l'ironia appunto, non ha solo lo scopo di fare la parodia di certi modi di essere, ma anche di trovare una morale e, soprattutto ne Il grande Lebowski, una speranza: l'amicizia. In questo film essa è fondamentale, rappresenta veramente una  prospettiva positiva in questo  mondo  disordinato dominato dalla violenza e dal caso.
L'interpretazione degli attori è superlativa: il già citato Jeff Bridges, riesce a rendere perfettamente l'immagine del pigro e scansafatiche Drugo; Philippe Hoffman nel ruolo  di Brandt, l'assistente del magnate, dà un'interpretazione memorabile di questo personaggio servile e simulatore. Ma naturalmente, il migliore attore del film è John Goodman, veramente straordinario nel ruolo di Walter, personaggio che interpreta con una grinta e una carica emotiva e, soprattutto, ironica straordinaria. A 13 anni dalla sua uscita, Il grande Lebowski è diventato un vero e proprio film cult, caro a legioni di fan soprattutto in America, dove si tengono delle feste in onore del film, e dove, da qualche anno a questa parte, è stata addirittura fondata una sorta di religione che conta migliaia di adepti che seguono la filosofia e lo stile di vita del Drugo, chiamata appunto Dudeismo, nome ispirato al nome originale in inglese del Drugo: the Dude.




di Andrea Raciti




VOTO: ****



Regia: Joel Coen
Sceneggiatura: Joel e Ethan Coen
Produttore: Ethan Coen
Interpreti principali: Jeff Bridges, John Goodman, Steve Buscemi, Julianne Moore
Genere: Commedia
Anno: 1997











































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Classifica dei 10 migliori registi della storia del cinema secondo ''THE FINAL CIAK!''













La Classifica:


1. Stanley Kubrick- Federico Fellini
2. Akira Kurosawa
3. Martin Scorsese- Sergio Leone
4. Quentin Tarantino
5. Francis Ford Coppola
6. Joel e Ethan Cohen
7. Mario Monicelli
8. John Ford
9. Alfred Hitchcock- Charles Chaplin
10. Steven Spielberg


di Andrea Raciti

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Il Buono, il Brutto, il Cattivo: la bandiera del western all'italiana






La prima recensione del 2011 è dedicata a uno dei capolavori del grande regista Sergio Leone, e, in generale, uno dei migliori western di tutti i tempi: Il buono, il brutto, il cattivo.
Il film è l'ultimo capitolo della cosiddetta trilogia del dollaro, iniziata da Leone nel 1964 con Per un pugno di dollari, seguito l'anno dopo da Per qualche dollaro in più, e conclusasi con Il buono, il brutto, il cattivo nel 1966. Il filo conduttore della trilogia consiste nella ricerca, da parte dei protagonisti della storia, di norma pistoleri o banditi, di un bottino nascosto o di una cospicua somma di denaro custodita in una banca o nel cercare di guadagnare  facendo dei lavori sporchi: quindi, la spinta propulsiva delle azioni dei personaggi è costituita dal denaro. Leone, racchiuse nel film in questione tutti gli elementi del genere ''spaghetti western'', di cui parleremo in seguito, presi in prestito da moltissimi successori-imitatori del regista italiano : alcune scene del film, sono divenute oggetto di studio nelle migliori università di cinema americane. A differenza dei due film precedenti, Il buono, il brutto, il cattivo è ambientato durante la guerra di secessione americana(1861-65), in quanto l'intenzione di Leone, anche se nel complesso rimane un obiettivo volutamente non prioritario del film, era di rappresentare le barbarie, le violenze ed i soprusi compiuti nei campi di prigionia nordisti durante la guerra di secessione.
In questo contesto, tre uomini, il pistolero cacciatore di taglie Joe ''il Biondo'' (il buono), il messicano Tuco (il brutto) e uno spietato pistolero e sergente nordista chiamato ''Sentenza''( il cattivo), sono accomunati dalla ricerca di un bottino di 200 000 $ nascosto da qualche parte da un certo Jackson, che ha cambiato nome in Bill Carson. Prima di venire a conoscenza dell'esistenza del bottino nascosto, il ''Biondo'' e Tuco erano soci, in quanto Tuco, bandito ricercato, si consegnava nelle mani del Biondo, che consegnava a sua volta Tuco alla legge. In questo modo, dopo aver intascato la taglia, il Biondo salvava Tuco dall'impiccagione, e in seguito divideva la taglia con il messicano. Ma dopo essersi stancato della collaborazione con Tuco, lasciando quest'ultimo legato nel deserto, il Biondo verrà ritrovato e catturato dal messicano miracolosamente sopravvissuto, che, per vendicarsi,  lo costringerà ad un viaggio nel deserto senza cibo e acqua in sua compagnia. Durante il viaggio nel deserto, i due si imbattono in una diligenza militare sudista, ma i soldati sono tutti morti, tranne uno, Bill Carson, che, in fin di vita, rivela a Tuco il nome del cimitero in cui è nascosto un bottino di 200 000 $, ma in cambio del nome della tomba sotto la quale è sepolto il denaro, Carson desidera dell'acqua; ma mentre Tuco corre per prendere l'acqua, il Biondo si fa rivelare il nome della tomba da Carson, che muore subito dopo. Tuco si ritroverà costretto a far curare il Biondo dalle ustioni solari in un convento, e in seguito ripartono insieme alla ricerca del tesoro nascosto, non rivelandosi a vicenda le due vitali informazioni. Durante il loro viaggio vengono catturati da una pattuglia di soldati nordisti, perchè Tuco aveva indosso l'uniforme dei confederati di Bill Carson, di cui ha preso provvisoriamente la benda che aveva nell'occhio e i documenti. I  due vengono portati ad un campo di prigionia nordista, che è sotto il controllo di Sentenza(il cattivo), sergente solo di facciata, in realtà killer spietato a caccia dello stesso tesoro che Bill Carson aveva nascosto, poichè aveva lavorato in precedenza per Baker, che, essendone stato un complice, voleva sapere dove si trovasse Jackson(Bill Carson) con il bottino. Sentenza, dopo aver ucciso insieme a tutta la famiglia colui che gli aveva rivelato che Jackson aveva cambiato nome in Bill Carson, uccide anche il suo mandante Baker. Tuco, essendosi spacciato per Carson, viene torturato per ordine di Sentenza che, riconoscendo il messicano, intende sapere cosa  Carson gli avesse rivelato sull'ubicazione del tesoro: Tuco confessa il nome del cimitero e viene trasportato su un treno ammanettato e sorvegliato da un soldato di Sentenza. Il Biondo, dopo una breve collaborazione con Sentenza, in quanto rispettivamente conoscevano l'uno il nome della tomba e l'altro quello del cimitero, si riunisce a Tuco, nuovamente liberatosi, e insieme uccidono tutti gli sgherri di Sentenza, il quale riesce a fuggire. Durante il loro tragitto verso il cimitero, il Biondo e Tuco fanno esplodere  un ponte che viene conteso tra nordisti e sudisti, per la gioia di un capitano nordista che avevano conosciuto, e soprattutto per continuare  l'ultimo tratto di strada che li separa dal cimitero; i due si scambiano le rispettive informazioni, ma in realtà il Biondo dice a Tuco il nome della tomba sbagliata. In vista del cimitero, Tuco abbandona il Biondo, e comincia una vana ricerca fra le tombe. Dopo che irrompono sulla scena anche il Biondo e Sentenza, ha inizio  una delle più grandi sfide della storia del cinema: il cosiddetto ''triello'', in quanto, tre sono i partecipanti alla sfida, in cui solo chi sarà più rapido a sparare all'avversario, potrà impossessarsi della pietra su cui il Biondo ha scritto il nome della tomba. Il Biondo uccide Sentenza, mentre Tuco non può sparare, perchè il Biondo aveva scaricato la sua pistola la notte prima. Alla fine Il Biondo lascerà a Tuco metà del bottino, dopo aver finto di volerlo impiccare, salvandolo all'ultimo secondo sparando alla corda.
Oltre ad una storia straordinaria, Il buono,il brutto, il cattivo merita di essere ricordato per altri elementi che lo rendono veramente un piccolo gioiello del cinema western. I tre personaggi sono costruiti in maniera perfetta, sono in un certo senso complementari fra loro: Joe il Biondo, ''il buono'', è il personaggio che, essendo presente in tutti e tre i film, lega fra loro i tre film della trilogia del dollaro, è dall'aspetto calmo, di pochissime parole e riflessivo, interessato unicamente al denaro, è un pistolero rapido e spietato, tutt'altro che ''buono'', tranne per il fatto che cede facilmente al sentimentalismo e alla compassione per i soldati in punto di morte. E' interpretato da un giovane Clint Eastwood, scoperto e lanciato verso il successo mondiale proprio da Sergio Leone nella trilogia del dollaro. Tuco, ''il brutto'', interpretato da Eli Wallace, è un personaggio dal passato difficile, costretto a diventare bandito a causa della povertà della famiglia, è anch'egli senza scrupoli quando si tratta di compiere una rapina o un omicidio, ma possiede innegabilmente un lato tenero e compassionevole, come si vede durante l'incontro con il fratello ormai frate francescano. Sentenza, ''il cattivo'', interpretato da Lee van Cleef, è l'unico fra i tre che merita il suo soprannome: è un killer professionista, ma anche sergente nordista, senz'anima e privo di sentimenti, per raggiungere l'obiettivo prefissatosi ammette qualunque tipo di tortura, sopruso o abuso nei confronti di chi si pone sulla sua strada. Inoltre, ''il cattivo'' possiede un codice comportamentale molto particolare: porta sempre a termine il compito per cui è stato pagato. Difatti, prima di uccidere su commissione di Baker il padre di famiglia anonimo che gli rivela la nuova identità di Jackson, Sentenza verrà pagato dal padre di famiglia per uccidere il suo mandante Baker, compito che svolgerà senza problemi.
Sono almeno tre le scene memorabili del film: la scena in cui il Biondo e Tuco fanno saltare in aria il ponte conteso da nordisti e sudisti, mentre ad assistere all'esplosione c'è il capitano nordista morente, al quale i due pistoleri avevano promesso di fare esplodere quel dannato ponte a causa del quale centinaia di giovani morivano da anni. Nello sguardo del capitano ormai in fin di vita, si coglie la stanchezza di una generazione che ha ormai compreso l'orrore della guerra fino in fondo. L'altra scena memorabile è quella della corsa di Tuco fra le tombe del cimitero, in cui, grazie alla completa fusione delle immagini con la straordinaria(e quasi onnipresente) musica di Ennio Morricone, vengono evocati tutti i sogni e i desideri di ricchezza dell'uomo. Infine, come si potrebbe non citare la scena del ''triello'', in cui è condensata tutta l'arte visiva del western all'italiana: inquadrature rapide e alternate per ogni personaggio con primissimi piani e dettagli delle mani che si muovono lentamente verso la pistola e degli occhi, la lunga attesa prima del momento degli spari e la musica di Ennio Morricone, alter-ego di Leone in campo musicale, che riesce a trasmettere le emozioni e gli stati d'animo dei personaggi per ogni secondo che passa. La scena del ''triello'' viene studiata ancora oggi all'università di cinema di Los Angeles. In definitiva, Sergio Leone traspose in questa pellicola la sua concezione del western, profondamente debitrice del più grande regista del genere, John Ford( Ombre rosse, Sentieri selvaggi): per questi due grandi maestri, il grande film western non deve essere completamente fedele alla vera storia del West, ma deve essere caratterizzato da uno storia epica e maestosa, in cui i personaggi sono simboli di valori in cui il pubblico possa sempre riconoscersi ed identificarsi, anche a discapito dei fatti reali, d'altronde il cinema è innanzitutto finzione. 
Infine, una curiosità: questo film è il preferito di Quentin Tarantino, che, in tre dei suoi più grandi film, cioè Le iene, Pulp Fiction Bastardi senza gloria, ha letteralmente ricalcato la scena del ''triello'' o ''stallo alla messicana'' de Il buono, il brutto, il cattivo.




di Andrea Raciti



VOTO: *****




Regia: Sergio Leone
Sceneggiatura: Sergio Leone, Luciano Vincenzoni   
Produttore: Alberto Grimaldi
Interpreti principali: Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Eli Wallach
Genere: Western
Anno: 1966
    

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''2001: Odissea nello Spazio'': parabola dell'uomo in immagini
























Alla fine della recensione su Stanley Kubrick, affermai che il più presto possibile, mi sarei cimentato con immenso piacere nel recensire le opere del grande regista; dunque, risulta un dovere cominciare dall' opus maximum di Kubrick, ossia 2001: Odissea nello spazio. Il film è tratto da un racconto di Arthur C. Clarke, che dopo aver collaborato alla sceneggiatura del film con Kubrick, scrisse un romanzo dall'omonimo titolo.
Innanzitutto, 2001 rappresenta indubbiamente l'apice della carriera di Kubrick, che, con questo film, rivoluzionò il genere fantascientifico, portandolo alla sua completa maturazione. Fin dall'uscita nelle sale nel 1968, 2001 divenne subito un opera idolatrata, oggetto di studio, da parte di futuri registi di film di fantascienza e fantasy, del calibro di S. Spielberg e G. Lucas: senza 2001 non sarebbero nati altri grandi capolavori come ''E.T''o ''A.I.'', nè tanto meno ''Star Wars''. Naturalmente, i successori di Kubrick furono ispirati maggiormente da ciò che immediatamente poteva meravigliare lo spettatore dell'epoca: gli effetti speciali. Ad esempio, per la prima volta, in anticipo di un anno sulla missione Apollo 11 di Neil Armstrong, veniva portata sullo schermo una rappresentazione verosimile della Luna; inoltre, venne rappresentata anche l'immagine della Terra osservata dallo spazio(anche questa non ancora effettuata nella realtà). Tutto ciò che ancora non era realmente stato scoperto, nel film veniva ricostruito partendo dalle conoscenze scientifiche possedute fino ad allora; quindi, oltre alla giusta e doverosa dose di fantasia, come afferma  G. Lucas, in 2001 ''tutto è scientificamente esatto e immaginato partendo dal possibile''. Anche le meravigliose sequenze del viaggio dell'astronave da trasporto dalla Terra alla stazione lunare di Clavius(accompagnate dalla splendida sinfonia ''Sul bel Danubio blu'' di Strauss), e quelle dell'astronave Discovery, contribuirono alla premiazione del film con l'Oscar per gli effetti speciali. Ma, per trattare di un film come 2001, risulta evidente inserire il discorso sulla rivoluzione negli effetti speciali e nel genere fantascientifico in una riflessione più ampia. Infatti, 2001 rappresenta  una delle pietre miliari dell'intera storia del cinema, per cui, limitare la trattazione al solo aspetto della fantascienza, sarebbe riduttivo per un'opera che trascende ogni genere cinematografico. Kubrick, traspose in 2001 la sua riflessione riguardo tematiche universali attraverso pure suggestioni visive; difatti, una caratteristica importante del film, è data dal fatto che ciò viene che comunicato allo spettatore, è offerto dalle sole immagini, mentre i dialoghi costituiscono appena 20 minuti della pellicola su 140 complessivi.
La trama del film, può essere sicuramente descritta come un conto alla rovescia nella storia dell'umanità; dall'inizio della Nostra vicenda su questa Terra da ominidi australopitechi, per passare ad una fase in cui l'umanità vive in un futuro tecnologico nell'anno 2001, per poi giungere all'ultima fase, in cui l'uomo supererà se stesso e la sua stessa morte, affinchè possa avere inizio la nascita di una nuova umanità.All'inizio del film, seguiamo le vicende di un gruppo di australopitechi, che, risvegliatisi all'alba di un nuovo giorno, vengono attratti da un misterioso monolito nero, che sembra accendere negli ominidi il lume dell'intelligenza. Infatti, gli ominidi di questo gruppo, arriveranno a comprendere che grazie all'uso di oggetti esterni(come le ossa di animali morti), usati come prolungamenti delle braccia, potranno sopraffare i loro nemici. Il gruppo armato di ossi avrà la meglio su un altro gruppo che ne è sprovvisto, durante uno scontro per il possesso di una pozza d'acqua. Improvvisamente, mentre l'osso lanciato verso il cielo da uno degli ominidi gira su se stesso, la scena muta del tutto, e, con un balzo temporale di milioni di anni, si assiste alla visione dello spazio colonizzato dall'uomo nell'anno 2001. In questo contesto, il dottor Floyd viene mandato dal governo U.S.A. sulla base lunare di Clavius, per informarsi sulla scoperta, nel sottosuolo del satellite, di un monolito nero( lo stesso ritrovato dagli ominidi milioni di anni prima), che proverebbe l'esistenza di una forma di vita aliena. Il dottor Floyd e gli altri scienziati rilevano che il monolito emette un fortissimo segnale radio verso il pianeta Giove, e pertanto, viene deciso di mandare un'astronave in missione verso il pianeta. Ed ecco che, 18 mesi dopo, l'astronave Discovery al comando dell'astronauta David Bowman, seguito da Frank Poole e altri tre uomini ibernati, parte per il viaggio spaziale. La Discovery è governata e controllata da un' intelligenza artificiale, il super-computer HAL 9000, programmato per essere ''a prova di errore'' e assolutamente ''infallibile'', come egli stesso ribadisce più volte; inoltre, HAL è l'unico ''membro'' dell'equipaggio ad essere a conoscenza dello scopo della missione. Ma, a seguito di un errore di HAL nel credere che ci sia un guasto nel dispositivo per le comunicazioni, Bowman e Poole prenderanno segretamente la decisione di disattivare HAL. In realtà, HAL aveva decifrato dal movimento delle labbra ciò che i due uomini si erano detti, e uccide Frank strappandogli il tubo dell'ossigeno. Dopo aver provocato la morte degli altri tre astronauti ibernati, HAL tenterà di far morire anche David lasciandolo fuori dalla nave. David riuscirà a rientrare nella nave e disattiverà HAL; appena il computer viene disattivato, si materializza un video-messaggio del dottor Floyd, che spiega qual è la scopo della missione. Così, Bowman intraprende un viaggio nello spazio che lo porterà verso Giove e ''oltre l'infinito''. Dopo un viaggio quasi allucinante, Bowman si ritrova anziano in una stanza dall' aspetto settecentesco al di fuori del tempo e dello spazio, in cui in ogni momento che passa diventa sempre più vecchio, fino al punto in cui si ritrova a letto, in punto di morte, davanti al monolito nero. Il film si chiude con l'immagine di Bowman rinato sotto forma di ''bambino delle stelle'', Starchild, che in un attimo ritorna di fronte al pianeta Terra. 2001 è forse il film più enigmatico del XX secolo, aperto a diverse teorie  riguardo al suo significato filosofico profondo; Kubrick stesso volle mantenere quest'aura di mistero intorno al capolavoro. Resta molto accreditata la tesi secondo la quale, Kubrick volle trasporre in immagini la teoria del super-uomo di Nietzsche. Il monolito pertanto, sarebbe una metafora dei momenti di passaggio da uno stadio evolutivo all'altro attraversati dall'uomo. Dalla scimmia dell'inizio del film, all'uomo, fino a giungere al super-uomo, che dovrebbe essere portatore di nuovi valori per la rinascita dell'umanità; non per niente, Bowman rinasce sotto forma di bambino, che indica la purezza del super-uomo, libero da tutte le conoscenze, le idee, e i valori della vecchia umanità, che da questi verrà rifondata. Questa tesi rimane accreditata anche per un altro dato: il motivo principale della colonna sonora del film è la sinfonia di Strauss ''Così parlò Zarathustra'', che è anche il titolo dell'opera in cui Nietzsche espone la tesi del super-uomo. Naturalmente, il capolavoro rimane tale perchè aperto a diverse ipotesi e teorie, quindi non si pongono limiti riguardo alle riflessioni su 2001. Risulta evidente che uno dei temi importanti del film è quello dell'intelligenza artificiale: infatti,  HAL vuole sopravvivere solo per arrivare allo scopo per cui è stato programmato, oppure segue, come se avesse un'anima, il suo istinto di sopravvivenza? Al giorno d'oggi i computer non sono arrivati ai livelli immaginati in 2001, ma da anticipatore qual era, Kubrick aprì una riflessione che avrebbe creato un genere: ''A.I.'' di Spielberg e ''Matrix'' dei fratelli Wachowski sono i successori più meritevoli.  Recentemente, è stata ritrovata una copia del film con i 17 minuti eliminati nel montaggio: sarà interessante per gli appassionati vedere il capolavoro nella sua versione originaria. Bisogna soddisfare le curiosità, ma resta il fatto che il film così com'è resta un'opera completa di per sè, che non necessita di aggiunte o di un sequel( che all'epoca purtroppo ci fu). Il mistero di 2001: Odissea nello spazio vive ancora, così come la sua leggenda, e così, anche la grande lezione di cinema offerta da un grande maestro qual era Kubrick.




di Andrea Raciti

VOTO: *****




Regia: Stanley Kubrick
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Arthur C. Clarke
Produttore: Stanley Kubrick
Interpreti principali: Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester
Premi: Oscar per i migliori effetti speciali
Genere: Fantascienza
Anno: 1968

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Sistema di valutazione dei film recensiti nel blog

In ''THE FINAL CIAK'', nella parte conclusiva delle recensioni di ogni film, verrà inserito un giudizio finale relativo alla qualità del film, secondo un criterio di valutazione che va da un minimo di * ad un massimo di ***** (stelle). Le ''stelle''  corrispondono alle seguenti valutazioni:


* = film di scarsa qualità sotto tutti i punti di vista.
** = film decisamente mediocre, ma con qualche spunto positivo.
*** = film complessivamente discreto e abbastanza apprezzato dal pubblico.
**** = film di ottima qualità e molto apprezzato dal pubblico.
***** = capolavoro del cinema, amato da pubblico e critica.

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